Evoluzione storica della cranioplastica
La cranioplastica è una delle più antiche procedure chirurgiche documentate, con testimonianze archeologiche risalenti a civiltà come gli Incas. In epoca moderna, l’intervento ha subito notevoli trasformazioni, passando dall’utilizzo di materiali preziosi come oro e argento, a soluzioni autologhe e successivamente all’introduzione di materiali sintetici. L’obiettivo primario della cranioplastica è da sempre duplice: proteggere l’encefalo e ripristinare l’integrità estetica del cranio. L’odierna chirurgia cranica beneficia dell’evoluzione tecnologica, che ha reso disponibili materiali più sicuri, personalizzabili e compatibili con l’anatomia del paziente.
Indicazioni moderne post-decompressione
Oggi, la cranioplastica è comunemente eseguita dopo craniectomie decompressivi, impiegati nel trattamento di ipertensione endocranica secondaria a ictus, trauma cranico grave o emorragie subaracnoidee. La ricostruzione del difetto osseo si rende necessaria una volta risolta l’edema cerebrale, per ristabilire la protezione meccanica, migliorare l’estetica cranica e ripristinare la dinamica del fluido cerebrospinale. È stato dimostrato che l’intervento può anche migliorare la funzione neurologica, contrastando la cosiddetta “sindrome del trephined”.
Placche custom in titanio
Le placche in titanio realizzate su misura rappresentano una delle opzioni più avanzate in ambito ricostruttivo. Questi dispositivi vengono progettati digitalmente a partire da immagini TC del paziente e offrono un adattamento preciso al difetto cranico. Il titanio è apprezzato per la sua resistenza meccanica, leggerezza e biocompatibilità. Tuttavia, nonostante i vantaggi, l’uso del titanio comporta alcune sfide, come il rischio di infezione e l’assenza di proprietà osteointegrative. In uno studio su 127 cranioplastiche in titanio, l’indicazione principale era la sostituzione di lembi ossei infetti o contaminati.
Complicanze e degenza
Nel corso dei 14 anni analizzati, circa il 29% dei pazienti ha sviluppato complicanze correlate alla cranioplastica in titanio. La più frequente è risultata l’infezione post-operatoria, con una prevalenza del 16%. Tali complicanze hanno comportato un prolungamento medio della degenza ospedaliera di circa 7 giorni. Il tasso di complicanze è stato maggiore nei casi di difetti cranici estesi, come emicraniectomie o craniectomie bifrontali, rispetto ai difetti minori. Non sono emerse correlazioni significative con la presenza di fratture, lacerazioni del cuoio capelluto o infezioni pregresse.
Analisi dei fattori di rischio
L’analisi statistica non ha rilevato una correlazione diretta tra il materiale utilizzato per la cranioplastica e l’aumento del rischio infettivo. Allo stesso modo, condizioni preesistenti come fratture craniche o lacerazioni cutanee non sono risultate predittive di complicanze. È emerso però che la dimensione del difetto cranico è un fattore critico: i difetti di grandi dimensioni mostrano un’incidenza di infezione significativamente più alta. Questo suggerisce la necessità di una pianificazione chirurgica ancora più rigorosa nei casi complessi.
Raccomandazioni preventive
Alla luce dei dati raccolti, è raccomandato intensificare le misure di profilassi antibiotica nei pazienti sottoposti a cranioplastica in titanio, specialmente per difetti estesi. L’uso di placche custom offre un vantaggio nella riduzione dei margini irregolari, potenzialmente diminuendo le zone di accumulo batterico. Inoltre, un’attenta gestione della ferita chirurgica, il controllo rigoroso dell’igiene intraoperatoria e un follow-up post-operatorio strutturato possono contribuire a ridurre l’incidenza di complicanze. L’esperienza maturata nel lungo periodo conferma l’efficacia delle placche in titanio, pur richiedendo attenzione costante alla prevenzione.
Riferimenti:
Anthony Wiggins, MBBS*, Richard Austerberry, MBBS, David Morrison, PhD, Kwok M. Ho, FCICM, PhDk, Stephen Honeybul, FRCS(SN); Cranioplasty With Custom-Made Titanium Plates—14 Years Experience; Congress of Neurological Surgeons, Volume 72, Number 2, february 2013.
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Ian C. Coulter & Jonathan D. Pesic-Smith & William B. Cato-Addison & Shahid A. Khan & Daniel Thompson & Alistair J. Jenkins & Roger D. Strachan & Nitin Mukerji; Routine but risky: A multi-centre analysis of the outcomes of cranioplasty in the Northeast of England; Acta Neurochir (2014) 156:1361–1368.