Stratus e Radiofrequenza Cervicale: Nuove Evidenze Cliniche

Indicazioni terapeutiche nel dolore cervicale

Il dolore cervicale cronico rappresenta una delle principali cause di disabilità muscoloscheletrica nella popolazione adulta. Le cause includono degenerazione discale, spondiloartrosi, alterazioni delle faccette articolari e dolore di origine miofasciale. Quando le terapie conservative non risultano efficaci, le procedure interventistiche assumono un ruolo centrale.

La radiofrequenza mirata ai nervi mediali cervicali e al terzo nervo occipitale (TON) è una delle tecniche con più solide basi scientifiche. Diversi studi clinici hanno dimostrato che l’interruzione delle afferenze nocicettive provenienti dalle faccette articolari cervicali riduce significativamente l’intensità del dolore e migliora la funzionalità del paziente.

Stratus, grazie alla sua tecnologia multitined, consente di ottenere lesioni più estese e uniformi, migliorando la probabilità di catturare le fibre nervose responsabili della trasmissione del dolore. Questa caratteristica è particolarmente utile nel contesto cervicale, dove la variabilità anatomica dei rami mediali rappresenta una sfida per il trattamento.

Le indicazioni principali includono dolore cervicale cronico confermato da blocchi diagnostici, riduzione della mobilità del collo, cefalee cervicogeniche e dolore occipitale attribuibile al TON.

Protocollo di blocchi diagnostici e targeting TON

I blocchi diagnostici costituiscono lo strumento fondamentale per selezionare i pazienti candidati alla radiofrequenza. L’approccio standard prevede l’utilizzo di anestetici locali a basse dosi sotto guida fluoroscopica, con monitoraggio della risposta immediata in termini di riduzione del dolore.

Il terzo nervo occipitale (TON) riveste un ruolo cruciale, in quanto innerva la faccetta C2-C3 e contribuisce alla genesi delle cefalee cervicogeniche. Il suo targeting mediante radiofrequenza permette di trattare pazienti con dolore refrattario localizzato all’occipite e alla regione cervicale alta.

La procedura viene effettuata con il paziente in posizione prona, utilizzando proiezioni fluoroscopiche AP e oblique per identificare con precisione le articolazioni cervicali e il decorso del TON. La conferma sensoriale e motoria mediante stimolazione a bassa intensità precede l’erogazione della radiofrequenza.

I criteri di risposta positiva ai blocchi includono una riduzione del dolore di almeno il 50%, documentata con diari clinici e scale NPRS. Solo i pazienti che rispondono a due blocchi consecutivi vengono candidati alla radiofrequenza terapeutica.

Efficacia clinica e miglioramento funzionale

Gli studi clinici disponibili riportano una riduzione significativa del dolore cervicale già a 1 mese dall’intervento, con benefici mantenuti fino a 12-18 mesi. Le misure di outcome includono la scala NPRS, l’indice di disabilità cervicale (NDI) e strumenti generici di qualità di vita come l’EQ-5D.

Il miglioramento funzionale si traduce in una maggiore mobilità cervicale, riduzione dell’uso di analgesici e recupero delle attività quotidiane. I pazienti riferiscono un incremento della qualità del sonno e una diminuzione della frequenza degli episodi dolorosi intensi.

Un aspetto importante è la ripetibilità della procedura: i pazienti che sperimentano una recidiva dopo mesi possono essere nuovamente trattati con gli stessi protocolli, con risultati comparabili al primo intervento. Ciò rende la radiofrequenza cervicale una soluzione sostenibile nel lungo termine.

Le tecniche multitined hanno mostrato di aumentare la probabilità di ottenere lesioni efficaci anche in presenza di variabilità anatomica dei rami mediali cervicali, riducendo il rischio di mancata cattura nervosa e migliorando la consistenza dei risultati.

Complicanze e gestione della sicurezza

La radiofrequenza cervicale è generalmente sicura se condotta da operatori esperti. Le complicanze sono rare e includono dolore transitorio nella sede di trattamento, parestesie temporanee e, meno frequentemente, deficit sensitivi limitati. L’uso di imaging fluoroscopico e stimolazione test riduce significativamente i rischi.

La prevenzione è basata su una scrupolosa selezione del paziente, corretta identificazione anatomica e attenta esecuzione tecnica. L’impiego di dispositivi multitined consente di ridurre il numero di accessi, minimizzando i traumi locali e migliorando la sicurezza complessiva della procedura.

Nei pochi casi di eventi avversi, la gestione conservativa con analgesici, fisioterapia e follow-up clinico risulta generalmente sufficiente. La formazione dell’operatore e l’aderenza a protocolli standardizzati rimangono i pilastri per garantire sicurezza e qualità.

Follow-up e durata dell’effetto

Il follow-up dei pazienti sottoposti a radiofrequenza cervicale deve includere valutazioni periodiche del dolore (NPRS), della disabilità cervicale (NDI) e della qualità di vita (EQ-5D). Le rivalutazioni a 3, 6 e 12 mesi permettono di monitorare la stabilità dei risultati e identificare precocemente eventuali recidive.

In media, l’efficacia clinica si mantiene per 12-18 mesi, con alcuni pazienti che riportano benefici più duraturi. Nei casi di recidiva, la ripetizione della procedura si è dimostrata sicura ed efficace, con outcome comparabili al trattamento iniziale.

La documentazione sistematica dei risultati mediante registri clinici è raccomandata per migliorare la raccolta dati e rafforzare ulteriormente l’evidenza scientifica a supporto di questa tecnica.

Evoluzione futura della tecnica

L’evoluzione delle tecniche di radiofrequenza cervicale è orientata verso un miglioramento della precisione anatomica e della copertura lesionale. Strumenti avanzati come gli elettrodi multitined consentono di superare i limiti delle tecniche tradizionali, ampliando le possibilità di trattamento.

Le prospettive future includono l’integrazione di imaging tridimensionale, la personalizzazione dei protocolli in base alle varianti anatomiche e lo sviluppo di sistemi di navigazione per ottimizzare il posizionamento degli elettrodi. Parallelamente, studi clinici multicentrici contribuiranno a rafforzare le linee guida internazionali.

L’approccio multimodale, che integra radiofrequenza con riabilitazione e gestione farmacologica mirata, rappresenta la strategia più promettente per migliorare gli outcome nei pazienti con dolore cervicale cronico refrattario.

Riferimenti

  1. Burnham R. et al. Comparison of Lumbar Facet RF Neurotomy: Conventional vs. Multitined. Pain Medicine, 2015.
  2. McCormick Z. et al. Randomized Controlled Trial of Cervical Medial Branch Radiofrequency Ablation for Chronic Neck Pain. Regional Anesthesia and Pain Medicine, 2018.